Tu sei qui

Seconda E - Scienze umane | 2023-2024

Logo Repubblica italiana
LICEO STATALE “CARLO TENCA” ‐ MILANO
P. I. 80126370156 Cod. Mecc. MIPM11000D
Bastioni di Porta Volta,16–20121 Milano
Tel. 02.6551606 – Fax 02.6554306
C. F. 80126370156 - Cod. Mecc. MIPM11000D
Email: mipm11000d@istruzione.it  – PEC mipm11000d@pec.istruzione.it

2023-2024
Classe: 
Seconda E
Indirizzo di studio: 
Liceo delle Scienze Umane (sez. economico sociale)
Materia: 
Scienze umane
Docente: 
ANNA DI CIOMMO
Compiti per tutta la classe

Leggere almeno uno tra i seguenti testi. Riflettere sulle tematiche trattate nel testo scelto e prepararsi a discuterne in classe al rientro dalle vacanze. Come orientamento alla scelta, per ciascun testo, edito da Il Mulino, da Feltrinelli, da Einaudi o da Raffaello Cortina si fornisce una breve descrizione e dettagli sugli autori, tratti dai siti delle rispettive case editrici:  https://www.mulino.it/  https://www.lafeltrinelli.it/  https://www.raffaellocortina.it/ https://www.einaudi.it/

LUIGI ANOLLI, La vergogna, 2010, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 144)

Descrizione: Un'esperienza che tutti abbiamo provato: fondamento delle relazioni interpersonali, garanzia del limite, altresì l'emozione più penosa e bruciante, tossica e annichilente. Questo libro, giunto alla terza edizione, illustra che cos'è, come nasce, come si manifesta e come si sviluppa la vergogna; ne coglie le somiglianze e le specificità rispetto ad altre emozioni, come la colpa e l'imbarazzo, e ne ripercorre il ruolo in culture diverse. Ma la vergogna si può superare conoscendo a fondo se stessi. In questo può aiutarci il test Tosca che consente di valutare la nostra predisposizione alla vergogna e di innestare su tale consapevolezza efficaci strategie cognitive e affettive per farvi fronte.

Luigi Anolli (1945-2012) ha insegnato Psicologia della cultura e Psicologia della comunicazione nell'Università di Milano-Bicocca. Per il Mulino ha tra l'altro pubblicato "Psicologia della cultura" (2004), "Psicologia generale" (con P. Legrenzi, 2012) e, in questa stessa collana, "Mentire" (2003) e "La vergogna" (2000).

AUGUSTO PALMONARI, Gli adolescenti, 2018, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 136)

Descrizione: Sfrontati e fragili, ostili e desiderosi di affetto, gli adolescenti rappresentano una sfida per gli adulti, ma soprattutto per loro stessi, alle prese come sono con la difficile costruzione del proprio io e del proprio ruolo sociale. Anche se alcuni drammatici fatti di cronaca sembrano insondabili è compito degli adulti capire. Ogni generalizzazione produce soltanto pregiudizi e la «miscela» dell’adolescenza, per non diventare esplosiva, richiede adulti coerenti nell’esempio e nella guida, capaci di attenzione e di rispetto.

ANNA RITA GRAZIANI, AUGUSTO PALMONARI, Adolescenti e morale, 2014, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 136)

Descrizione: Michela, 16 anni, studentessa diligente, un giorno è tentata dall’idea di copiare il compito di italiano, ingannando i genitori e l’insegnante. Riccardo ha appena preso la patente. Gli amici lo invitano a bere, ma lui è consapevole dei rischi che corre mettendosi alla guida dopo aver bevuto. Cosa fare? Sono due esempi di scelte che quotidianamente gli adolescenti affrontano, alle prese con bisogni e desideri personali da un lato, e principi e norme dall’altro. Come si sviluppa, in quella delicata fase, la capacità di pensare in termini morali? Qual è il ruolo della famiglia, della scuola, dei coetanei nel favorire o anche ostacolare, lo sviluppo morale degli adolescenti?

Anna Rita Graziani è ricercatore e insegna Psicologia sociale nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si occupa di sviluppo dell’identità sociale in adolescenza, di adolescenti e gruppi di coetanei, e di comunicazione politica. 

Augusto Palmonari, professore emerito di Psicologia sociale, ha insegnato nella Facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna. Tra le sue numerose pubblicazioni con il Mulino, Psicologia dell’adolescenza (nuova ed. 2011) e Psicologia sociale (con N. Cavazza e M. Rubini, nuova ed. 2012).e in questa stessa collana «Gli adolescenti» (2001).

PAOLA DI BLASIO, ROBERTA VITALI, Sentirsi in colpa. Quando ti prende il rimorso e vorresti riparare, 2001, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 132)

Descrizione: Pur essendo un'emozione dolorosa, il senso di colpa fondamentale nell'apprendimento delle regole sociali e nell'acquisizione del senso di responsabilità. Ci si sente in colpa perché si capisce che il disagio e la sofferenza altrui dipendono dal nostro comportamento e, quindi, si prova il bisogno di riparare. In questo modo, la colpa ha una funzione adattiva e costruttiva nelle relazioni sociali. Ci sono tuttavia casi in cui esperienze traumatiche o carenze affettive danno origine a vere e proprie patologie della colpa, che impediscono alla persona di interagire adeguatamente con gli altri. Questo libro ci rivela i meccanismi che si nascondono dietro a questa emozione sociale, ci dice come nasce e come si manifesta, sia nelle situazioni più comuni sia nelle situazioni estreme, quelle in cui paradossalmente è la vittima a sentirsi in colpa, come nel caso degli abusi sessuali o dei sopravvissuti a una tragedia.

Paola di Blasio insegna Psicologia dello sviluppo nell'Università Cattolica di Milano. Fra le sue pubblicazioni: "Il giudizio morale nell'adolescenza: categorie e valori" (Angeli, 1985) e "Psicologia del bambino maltrattato" (Il Mulino, 2000). 

Roberta Vitali dottoranda in Psicologia dello sviluppo nell'Università Cattolica di Milano.

VALENTINA D'URSO, Arrabbiarsi, 2001, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 136)

Descrizione: Quando l'ira funesta, quando infuriarsi conviene. Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, gli strilli di un bambino, le sfuriate del capo, le bizze di una bisbetica: molte sono le immagini della rabbia. Ci si arrabbia per un'ingiustizia, per un fastidio senza motivo, per un ostacolo che si frappone alla realizzazione di un progetto al quale tenevamo. A seconda delle situazioni, delle persone, dei motivi, noi siamo più o meno disposti a giustificare noi stessi e gli altri per avere agito sotto l'impeto della rabbia. Ma arrabbiarsi serve? Perché da un lato abbiamo paura di questa emozione, ma dall'altro sentiamo che se non la manifestiamo finiremo per esplodere? Questo libro parte dalle immagini della rabbia presenti nella nostra cultura e nel linguaggio comune, per arrivare a mostrarci come alcune arrabbiature siano in grado di suscitare energie positive e possano essere molto importanti per il gioco sociale.

Valentina D'Urso insegna Psicologia generale nell'Università di Padova. Tra le sue pubblicazioni "Esperimenti di psicologia" (con F. Giusberti, Zanichelli, 2000), "Introduzione alla psicologia delle emozioni" (con R. Trentin, Laterza, 1998) e "Le buone maniere" (Il Mulino, 1997).

LUCA SURIAN, Il giudizio morale, 2013, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 152)

Descrizione: Un automobilista ha investito un pedone ed è scappato senza prestargli soccorso, un politico ha fatto un uso improprio di denaro pubblico, un uomo si è tuffato in mare, rischiando la vita, per salvare un bambino: ogni giorno giudichiamo persone, eventi ed azioni, cercando di distinguere il giusto dall’ingiusto. In questo libro si spiega come si forma una delle abilità fondamentali per la nostra vita sociale: da dove nasce la capacità di giudicare? In che modo è legata all’ambiente culturale e religioso? Possiamo dimostrarne le radici biologiche? Le valutazioni morali dei bambini sono diverse da quelle degli adulti?

Luca Surian insegna Psicologia dello sviluppo e Sviluppo neurocognitivo tipico e atipico nell’Università di Trento. È autore di numerosi saggi e articoli scientifici sullo sviluppo cognitivo e in questa stessa collana ha pubblicato «L’autismo» (2005).

Marco Aime Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità, 2014, Einaudi, (pagg. 234)

Descrizione: Un antropologo ci spiega le nuove forme di razzismo. Il razzismo è un fenomeno diffuso e insinuante, che si incarna in forme sempre nuove, piú o meno gravi, nei diversi contesti storici, sociali e culturali. I pregiudizi, le esclusioni, l’odio e la paura dell’altro sembrano essere una costante del comportamento umano. Il primo gesto della costruzione dell’identità sembra essere quello di tracciare una linea tra «Noi» e gli «Altri», classificando chi va separato ed eventualmente rifiutato. Il volume affronta questa complessa questione da angolazioni diverse, ripercorrendo dapprima le molteplici forme storiche di razzismo nel contesto europeo, per poi adottare una prospettiva piú ampiamente antropologica, utile a individuare il confine, incerto e mobile, che separa quelle che possono essere considerate forme autentiche da altri tipi di avversione verso l’altro. Infine, l’autore intreccia queste due prospettive con quella della politica, per spiegare le nuove declinazioni del razzismo contemporaneo, figlio di quello passato, ma forte di caratteristiche inedite e sfuggenti, adattate ai tempi attuali, quando le costruzioni identitarie, basate su un principio di autoctonia, vengono sempre piú strumentalizzate e tradotte in azioni xenofobe violente.

Marco Aime (a cura di), Contro il razzismo. Quattro ragionamenti, 2016, Einaudi, (pagg. 168)

Descrizione: R come razzismo. Quattro ragionamenti per confutare le principali manifestazioni del razzismo, siano esse scientifiche, linguistiche, culturali o istituzionali. In Europa avanzano movimenti xenofobi e in Italia si denunciano sempre più spesso episodi di razzismo. Quattro studiosi con competenze diverse provano qui a vagliare i concetti di identità e differenza, a comprendere i diritti dello straniero in Italia, a misurare quanto profonde siano le nostre convinzioni sulle differenze biologiche e culturali e come se ne debba parlare. Guido Barbujani sceglie la prospettiva della genetica per decostruire le presunte basi scientifiche del razzismo; Marco Aime usa un approccio antropologico per comprendere alcune nuove declinazioni, di carattere culturale, assunte da certi razzismi. Federico Faloppa compie un’analisi linguistica, utile a capire gli elementi discriminatori che mettiamo in atto, spesso inconsciamente, usando le parole in un certo modo; infine Clelia Bartoli usa lo sguardo socio-giuridico per comprendere come le insidie del razzismo si celino anche nelle istituzioni «democratiche».

Marco Aime, Guastavo Pietropolli Charmet, La fatica di diventare grandi. La scomparsa dei riti di passaggio, 2014, Einaudi, (pagg. 176)

Descrizione: Adulti che vivono come adolescenti, adolescenti che sembrano già adulti. In un mondo in cui non esistono più i conflitti generazionali, come si fa a diventare grandi? Nella materia liquida di questo tempo che indebolisce ogni gerarchia, i conflitti tra le generazioni sembrano passati di moda. Genitori e figli si trovano vicini all’improvviso, tanto nei comportamenti quanto nel modo di guardare il mondo, in famiglie che, invece di essere allargate, sono «allungate». Al posto del classico rapporto di subalternità, compare così una condizione più complice e paritaria, che in alcuni casi si trasforma in vera e propria amicizia. Un fatto all’apparenza positivo, ma che nasconde una questione cruciale: non è sulla frattura condivisa tra giovani e adulti che si struttura l’identità? In questo libro Marco Aime e Gustavo Pietropolli Charmet affrontano la progressiva svalutazione di quei riti di passaggio, come la leva militare o il fidanzamento, che scandivano fino a ieri lo sviluppo del nostro ruolo sociale, e le sue conseguenze. Perché, se l’autorità dei genitori tende all’estinzione, la scuola perde d’importanza e l’ingresso nel mondo del lavoro pare sempre più un miraggio, quando arriva il momento delle responsabilità?

Marco Aime è attualmente ricercatore di Antropologia Culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche in Benin, Burkina Faso e Mali, oltre che sulle Alpi.Oltre a numerosi articoli scientifici, ha pubblicato vari testi antropologici sui paesi visitati: Chalancho, ome, masche, sabaque. Credenze e civiltà provenzale in valle Grana (Centre de Minouranço Prouvençal, Coumboscuro, 1992); Il mercato e la collina. Il sistema politico dei Tangba (Taneka) del Benin settentrionale. Passato e presente (Il Segnalibro, 1997); Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Diario dogon (Bollati Boringhieri, 2000); Sapersi muovere. Pastori transumanti di Roaschia in collaborazione con S. Allovio e P.P. Viazzo (Meltemi, 2001); La casa di nessuno. Mercati in Africa occidentale (Bollati Boringhieri, 2002); Eccessi di culture (Einaudi, 2001); L'incontro mancato (Bollati Boringhieri, 2005); Gli specchi di Gulliver (Bollati Boringhieri, 2006); Il primo libro di antropologia (Einaudi, 2008); La macchia della razza (Ponte alle Grazie, 2009); Una bella differenza (Einaudi, 2009). È autore anche di alcune opere di narrativa: Taxi brousse (1997), Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita spiegati ai bambini (1999), Le nuvole dell’Atakora (2002), Sensi di viaggio (2005), Gli stranieri portano fortuna (2007), Il lato selvatico del tempo (2008). Fra gli altri suoi titoli si ricordano: Gli uccelli della solitudine (2010), L'altro e l'altrove (2012), Tra i castagni dell'Appennino (2014), Je so' pazzo. Pop e dialetto nella canzone d'autore italiana da Jannacci a Pino Daniele (2014), La fatica di diventare grandi (2014), Senza sponda. Perché l'Italia non è più una terra d'accoglienza (2015), Invecchiano solo gli altri (Einaudi, 2017).

Guastavo Pietropolli Charmet è uno dei più importanti psichiatri e psicoterapeuti italiani. Si è laureato in medicina all'Università di Padova, specializzandosi in psichiatria presso la Clinica Universitaria di Milano. È stato primario in diversi ospedali psichiatrici e docente di Psicologia dinamica all’Università Statale di Milano e all’Università di Milano Bicocca. Nel 1985, con l’appoggio di Franco Fornari e con altri soci, ha fondato l’Istituto Minotauro di cui è stato presidente fino al 2011. È autore di numerosi saggi sull’adolescenza.

Data immodificabilità contenuto: 
15/06/2024 - 23:00
Milano: 
08/06/2024 - 10:51
ANNA DI CIOMMO