Tu sei qui

Quarta E - Scienze umane | 2023-2024

Logo Repubblica italiana
LICEO STATALE “CARLO TENCA” ‐ MILANO
P. I. 80126370156 Cod. Mecc. MIPM11000D
Bastioni di Porta Volta,16–20121 Milano
Tel. 02.6551606 – Fax 02.6554306
C. F. 80126370156 - Cod. Mecc. MIPM11000D
Email: mipm11000d@istruzione.it  – PEC mipm11000d@pec.istruzione.it

2023-2024
Classe: 
Quarta E
Indirizzo di studio: 
Liceo delle Scienze Umane (sez. economico sociale)
Materia: 
Scienze umane
Docente: 
ANNA DI CIOMMO
Compiti per tutta la classe

Visione del film "Rocco e i suoi fratelli" 1960 Italia Drammatico 171 min  Regia: Luchino Visconti

Sinossi

I Parondi sono una famiglia di contadini lucani emigrati a Milano negli anni del boom economico, che si disgrega drammaticamente, nonostante gli sforzi dell'anziana madre per tenerla unita. David 1961 al produttore Goffredo Lombardo, Gran Premio della Giuria a Venezia 1960.

reperibile su Raiplay https://www.raiplay.it/programmi/roccoeisuoifratelli

Leggere almeno uno tra i testi seguenti. Riflettere sulle tematiche trattate nel testo scelto e prepararsi a discuterne in classe al rientro dalle vacanze. Come orientamento alla scelta, per ciascun testo, edito da Il Mulino, da Feltrinelli o da Raffaello Cortina si fornisce una breve descrizione e dettagli sugli autori, tratti dai siti delle rispettive case editrici:  https://www.mulino.it/  https://www.lafeltrinelli.it/  https://www.raffaellocortina.it/

LUCA SURIAN, Il giudizio morale, 2013, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 152)

Descrizione: Un automobilista ha investito un pedone ed è scappato senza prestargli soccorso, un politico ha fatto un uso improprio di denaro pubblico, un uomo si è tuffato in mare, rischiando la vita, per salvare un bambino: ogni giorno giudichiamo persone, eventi ed azioni, cercando di distinguere il giusto dall’ingiusto. In questo libro si spiega come si forma una delle abilità fondamentali per la nostra vita sociale: da dove nasce la capacità di giudicare? In che modo è legata all’ambiente culturale e religioso? Possiamo dimostrarne le radici biologiche? Le valutazioni morali dei bambini sono diverse da quelle degli adulti?

Luca Surian insegna Psicologia dello sviluppo e Sviluppo neurocognitivo tipico e atipico nell’Università di Trento. È autore di numerosi saggi e articoli scientifici sullo sviluppo cognitivo e in questa stessa collana ha pubblicato «L’autismo» (2005).

BRUNO M. MAZZARA, Stereotipi e pregiudizi, 1997, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 132)

Descrizione: Assumere giudizi preconfezionati, avvalersi di conoscenze non verificate, accontentarsi di spiegazioni semplicistiche, lasciarsi persuadere da impressioni superficiali: a questo in parte siamo costretti sia dalla sovrabbondanza di informazioni e contatti, sia dalla necessità di organizzare le nostre idee sulla realtà. Se questo è un formidabile meccanismo di difesa, dobbiamo tuttavia guardarci dalla sua rigidità che ci conduce a pietrificare uomini e cose, fino a rifiutarli e trasformarli in nemici. La discriminazione, il pregiudizio etnico e il razzismo ne sono il conseguente riprovevole sviluppo.

Bruno M. Mazzara insegna Psicologia sociale nell'Università "La Sapienza" di Roma. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo "Appartenenza e pregiudizio. Psicologia sociale delle relazioni interetniche" (Nis 1996).

GIUSEPPINA SPELTINI, Stare in gruppo.  Fare squadra, con gli amici, nello sport, sul lavoro, in politica, 2002, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 152)

Descrizione: Tutta la nostra vita si snoda attraverso l'appartenenza a gruppi: piccoli come le compagnie di amici, i club e le squadre sportive, o grandi come i partiti politici, le etnie, le nazioni, le religioni. Ma cos'è un gruppo? Non certo un aggregato di persone che aspetta l'autobus o viaggia sullo stesso aereo, ma un organismo vivo che nasce e si sviluppa secondo precisi processi strutturali, con norme, ruoli e complesse dinamiche interne, dalla coesione al conflitto, dall'omologazione alla spaccatura. Stare insieme non quindi un'abilità innata, ma una capacità che si costruisce attraverso un'esperienza lenta e faticosa, con i suoi vantaggi e i suoi costi. Per divenirne esperti, ci ammonisce l'autrice, occorre quindi conoscere anche qualche antidoto, necessario per difendersi dagli inevitabili "effetti collaterali".

Giuseppina Speltini insegna Psicologia dei gruppi e Psicologia sociale nell'Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato "I gruppi sociali" (con A. Palmonari, 1999).

NICOLETTA CAVAZZA, Pettegolezzi e reputazione , 2012, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 128)

Descrizione: Il pettegolezzo è potente e pervasivo, la reputazione altrui è il suo vero bersaglio. Proprio come gli attori, ciascuno di noi vive una vita davanti e una dietro le quinte: scoprire cosa nasconde il retroscena degli altri senza rivelare il nostro può essere un gioco divertente quanto spietato. Di questo gioco tratta il libro. È vero che partecipano più le donne rispetto agli uomini? E quanta verità passa attraverso il gossip? In realtà sia il pettegolezzo sia la reputazione svolgono anche funzioni importanti nel rafforzare i legami sociali, rendere prevedibile la realtà e promuovere comportamenti cooperativi.

NICOLETTA CAVAZZA, Comunicazione e persuasione, 2017, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 144)

Descrizione: Vi è mai capitato di entrare in un’agenzia di viaggi per prenotare una vacanza poco costosa al mare e di uscirne avendone prenotata una dispendiosa in Giamaica, per un «colpo basso» del venditore? O di aver ricevuto una torta in regalo dai vicini ed esservi trovati qualche tempo dopo ad accettare di accudire il loro cane mentre erano in vacanza? Molti sono i modi e le tecniche per persuadere, utilizzati in tutti i campi, perché tutti hanno qualcosa da offrire e da ottenere. A fini nobili e meno nobili. Questo volume, presentato in edizione aggiornata, fa il punto sulle strategie persuasive nella pubblicità, nella politica, nei media e nelle relazioni interpersonali.

Nicoletta Cavazza insegna Psicologia sociale e Psicologia della persuasione nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Tra le sue numerose pubblicazioni per il Mulino: «La persuasione» (20062), «Psicologia sociale» (con A. Palmonari e M. Rubini, 2012) e in questa stessa collana «Pettegolezzi e reputazione» (2012).

DINA GUGLIELMI, Mobbing2015, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 144)

Descrizione: Che cosa significa esattamente «fare mobbing»? È un attacco ai diritti civili, ma connaturato al lavoro organizzato; è una minaccia al buon funzionamento delle organizzazioni, ma ci sono stili di gestione che lo rendono più probabile; è individuale nelle conseguenze ma è collettivo nei meccanismi che lo innescano. Per chi ha potere è più facile esercitarlo ma le false accuse di mobbing sono a loro volta una potente arma di mobbing. Nelle aule di tribunale, nei luoghi di lavoro e nella vita quotidiana il fenomeno del mobbing ha molte facce, che il libro ci aiuta a identificare e a comprendere, evocando casi, storie vere e situazioni tratte da film.

Dina Guglielmi insegna Psicologia del lavoro e Psicologia dell’Orientamento presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: «Prospettive per l’orientamento» (curato con M.G. D’Angelo; Carocci, 2011). 

FILIPPO MURATORI, Ragazzi violenti, 2018, Il Mulino, Collana: Farsi un'idea, (pagg. 160)

Descrizione: Cosa può condurre un ragazzo ad avere un comportamento violento fino all'omicidio? Chi sono i ragazzi violenti? Cosa sappiamo delle radici dell'aggressività? Nel libro il fenomeno viene indagato nella sua controversa relazione con i disturbi psicopatologici, illustrando cure e interventi possibili. L'autore invita a non demonizzare il problema, ma a cercare di comprenderlo per poterlo prevenire, nell'interesse non solo dei soggetti a rischio ma anche dell'intera comunità.

Filippo Muratori insegna Neuropsichiatria infantile nell’Università di Pisa, è direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria dello sviluppo presso l’Istituto Scientifico Stella Maris-Università di Pisa.

ZYGMUNT BAUMAN, La società dell'incertezza, 2014, Il Mulino, Collana: Biblioteca paperbacks (pagg. 152)

Descrizione: Nel nostro mondo postmoderno non c’è posto per la stabilità e la durata, l’apparenza prevale sulla sostanza, il tempo si frammenta in episodi, la salute diventa fitness, la massima espressione di libertà è lo zapping. Dalle macerie del vecchio ordine politico bipolare sembra emergere solo un nuovo disordine globale. Le figure emblematiche che abitano questo traballante universo sono il giocatore (in borsa o alla lotteria) e il turista, lo sradicato e il «collezionista di sensazioni». Ma forse, più di ogni altro, lo straniero. Per impedire che l’individuo diventi presto straniero anche a se stesso, è giunto forse il momento di guardare a nuove strategie di vita.

Zygmunt Bauman è professore emerito nell’Università di Leeds. Con il Mulino ha pubblicato «Vite di corsa» (2009), «La società individualizzata» (20102), «Modernità e Olocausto» (20102), «Mortalità, immortalità e altre strategie di vita» (20122), «Gli usi postmoderni del sesso» (2013).

ANTHONY GIDDENS, Le conseguenze della modernità, 1994, Il Mulino, Collana: Intersezioni, (pagg. 152)

Descrizione: Giddens nega l'avvento di un'epoca sedicente "postmoderna", al contrario quella che stiamo vivendo è una fase di radicalizzazione estrema della modernità, nella quale, da un lato, sono enormemente cresciute le opportunità di un'esistenza sicura, dall'altro sono aumentati di pari passo i rischi e i pericoli del "lato oscuro" della modernità. Nel suo schema ogni cosa si accompagna così al suo ambiguo doppio: la conoscenza aumenta, ma niente è certo e tutto può essere rivisitato; la globalizzazione dei fenomeni allenta i vincoli con lo stato nazionale, ma alimenta il sorgere di sentimenti nazionalistici locali. Questi fenomeni sono prodotti dalla contemporanea trasformazione della soggettività e dall'organizzazione sociale mondiale andatasi modificando.

Anthony Giddens è stato docente di Sociologia nell’Università di Cambridge e direttore della London School of Economics. Le sue opere edite dal Mulino sono: «Le conseguenze della modernità» (1994), «Le trasformazioni dell’intimità» (1995), «Oltre la destra e la sinistra» (1997), «Durkheim» (1998) e «Il mondo che cambia» (2000). 

Pierre-André Taguieff, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, 1999, Raffaello Cortina Editore, (pagg. 136)

Descrizione: "Quello che di solito è noto, proprio perché è noto, non è conosciuto". Con questo passo di Hegel, Pierre-André Taguieff ci introduce al problema del razzismo, delle sue origini e dei suoi presupposti, così come delle sue attuali metamorfosi. Mettendoci subito in guardia dal considerarlo, in quanto noto, un fenomeno conosciuto. Dopo la sconfitta del nazismo e del suo credo nella superiorità della razza ariana, nessuno oggi potrebbe definire il razzismo come una dottrina che si fonda sull'affermazione di una gerarchia tra le razze umane. Si tratta, allora, se si vuole combattere un fenomeno così diffuso, di pensare a una sua ridefinizione. E ciò comporta, contemporaneamente, la necessità di una ridefinizione dell'antirazzismo, il quale si trova di fronte alle nuove forme di razzismo dell'epoca postnazista: la persecuzione delle minoranze, la xenofobia anti-immigrati, le manifestazioni e le guerre etnonazionaliste.

Pierre-André Taguieff, filosofo, sociologo e storico delle idee, è direttore di ricerca al Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) e docente all’Istituto di studi politici di Parigi. Nelle edizioni Raffaello Cortina ha pubblicato Il razzismo (1999) e L'antisemitismo (2016).

Data immodificabilità contenuto: 
15/06/2024 - 23:00
Milano: 
08/06/2024 - 10:58
ANNA DI CIOMMO